INTRODUZIONE AL FITOPLANCTON VIVO
Per fitoplancton si intende l'insieme di organismi planctonici di origine
vegetale presenti nel mare, ovvero degli agglomerati di alghe unicellulari le cui dimensioni variano dai 2 ai 4 micron a seconda delle varie specie.
Di fitoplancton in natura ne esistono migliaia di tipologie, tuttavia per l'utilizzo in acquario sono stati selezionati alcuni ceppi, il cui profilo nutrizionale è di per se completo,
tra le più comuni la Nannochloropsis, la Chlorella, la Dulaniella,
tetraselmis, isocrysis e la Spirulina.
Date le dimensioni ridotte particolarmente adatte alla somministrazione
in acquario marino risultano la Nannochloropsis, e la chlorella, le cui
dimensioni e composizione le rendono un ottimo alimento per coralli
(molli, lps ed sps) e filtratori, nonchè per l'intero sistema acquario
(benthos zooplancton e via dicendo).
Di fitoplancton in commercio se ne trovano di varie tipologie e marchi
(anche abbastanza conosciuti) tuttavia si tratta di fitoplancton morto,
che oltre a non possedere le stesse peculiarità del fitoplancon vivo, inquina, pertanto vengono prescritte dosi bassissime..inutili a mio
modesto parere.
Per il fitoplancton vivo invece il discorso cambia, essendo un alimento
vivo infatti non crea inquinamento, anzi in parte aiuta il sistema a
smaltire il nitrato e fosfato di cui si nutre.
Ricapitolando quindi il Fitoplancton vivo viene utilizzato per molteplici
scopi:
- è un ottimo alimento per coralli e organismi filtratori
- è l'alimento principale della fauna bentonica, importantissima nelle
nostre vasche, che viene esponenzialmente stimolata alla riproduzione
- fornisce vitamine, aminoacidi, grassi essenziali, omega 3, proteine e
sostanze nutritive indispensabili in un sistema chiuso (acquario) per il
benessere dei nostri animali
- la sua composizione lo rende un ottimo alimento per lo zooplancton
- date le sue piccole
dimensioni dai 3 ai 6
micron viene utilizzata per
allevare larve di gamberetti
e pesci marini, nonche'
artemia e rotiferi, copepodi
e via dicendo
- stimola la crescita dei
coralli (sps, lps, molli e
filtratori, tridancne)
- una somministrazione
costante rende possibile
l'allevamento di invertebrati
che altrimenti sarebbero
difficili da allevare, tipo
azoxantellati e filtratori di
cui il fitoplancton è
l'alimento principale
- Aiuta a smaltire Nitrati e
fosfati di cui il fitoplancton
si nutre
- NON INQUINA ESSENDO
UN ALIMENTO VIVO
Trai ceppi di fitoplancton
facilmente reperibili vi è la
Nannochloropsis Oculata, che
ho constatato essere molto
semplice da allevare; io
personalmente ho ottenuto
molte soddisfazioni anche
nell'allevamente della Chlorella
e della Dunaliella.
(Altri ceppi sono la tetraselmis suecica, l’isochrysis galbana, la
spirulina, la nitzchia, la scenedesmus, la pyrocystis e molti altri di cui
non mi dilungo non avendo avuto esperienze dirette nell’allevamento).
COSA SERVE PER RIPRODURRE FITOPLANCTON?
1- Uno starter di buona qualità, che potete acquistare
dal vostro negoziante di fiducia oppure online, a chi
interessato per maggiori chiarimenti, informazioni
aggiuntive o altro potete contattare anche me senza
problemi (menetil91@libero.it , 3892933608).
2- Un contenitore trasparente, dentro il quale andremo a
riprodurre il fitoplancton.
3- Una fonte luminosa ed un areatore senza porosa per
creare movimento.
Cominciamo ad analizzare i singoli punti:
Il Contenitore
per la riproduzione di fitoplancton abbiamo
bisogno di un contenitore trasparente, ma
cosa utilizzare?
Il Reattore
In vendita troviamo molti reattori di fitoplancton , sono
molte le case produttrici che li producono, ne ho visti
alcuni davvero ben fatti e rifiniti e fanno egregiamente il
loro lavoro, unica pecca è il prezzo non adatto a tutte le
tasche.
Per chi pratico del fai da te ci sono molte guide sul web su
come autocostruirsi un reattore di fitoplancton, in questo
caso si avrà un reattore meno refinito nei dettagli ma
altrettanto funzionale ed economico.
Personalmente mi sento di consigliare l’utilizzo dei reattori
solamente in caso di produzioni oltre i 10 litri, difatti
sfruttando l’altezza i reattori occupano poco spazio in
proporzione alla loro capienza, io stesso producendo una
discreta quantità di fitoplancton utilizzo i reattori per una
questione di spazio.
Bottiglie e fusti
Un’alternativa decisamente
economica e non meno funzionale
al reattore sono le bottiglie e i fusti
trasparenti da 2/3/5 litri. In questo
caso i costi sono ridotti al minimo, e
si ottengono ugualmente degli
ottimi risultati. Unico svantaggio
rispetto al reattore oltre al profilo
estetico e delle rifiniture (per chi ci
tiene) è che a parità di capienza
La crescita del fitoplancton, nonchè la velocità
di riproduzione sono determinate da diverse
variabili tra i quali principalmente:
occupano molto più spazio.
Vasconi per grandi riproduzioni
Per chi invece produce grandi
quantità di fitoplancton (dai
50 litri a salire) una soluzione
ottimale costituisce l’utilizzo
di grandi vasche dedicate, da
illuminare o tenere
all’esterno, attrezzate con
pompe di movimento per
ossigenare ed evitare
l’accumulo di detriti.
La crescita del fitoplancton, nonchè la velocità
di riproduzione sono determinate da diverse
variabili tra i quali principalmente:
• intensità luminosa
• Movimento vivace
• temperatura
• nutrienti
• qualità dell’acqua e dei sali utilizzati (no sali da cucina)
• pulizia degli accessori utilizzati per l’allevamento (bottiglie,
contenitori, vasche, reattori)
Cominciamo ad analizzare il primo punto, ovvero: L'illuminazione
L'intensità luminosa influisce sull'attività
fotosintetica, quindi chiaramente
maggiore sarà la luce minore saranno i
tempi di maturazione della nostra coltura
di fitoplancton, a tal proposito consiglio di
non superare le 10 ore di luce, difatti un
eccesso di intensità luminosa può anche avere effetti
inibitori sulla fotosintesi, che nel nostro caso
porterebbe ad una lunga maturazione e difficile ripresa
del fitoplancton, e conseguentemente a ciò ad un
quasi certo collasso della coltura.
Quale luce utilizzare quindi?
Dalla mia esperienza nell’allevamento della
Nannochloropsis, Chlorella e Dulaniella posso dire che si
possono ottenere dei risultati anche con fonti luminose a
basso consumo, quali ad esempio lampadine a risparmio
energetico, led, neon...naturalmente la luce deve irradiare
il fitoplancton evitando zone d’ombra, a tal proposito
sarebbe opportuno dotarsi di un piccolo riflettore e
utilizzare una luce proporzionata alla quantità di
fitoplancton che intendiamo allevare (quindi ponendo un
esempio paradossale non si può mantenere una coltura di 50 litri di
fitoplancton con una lampadina da 13 watt)
Meglio ancora è la luce solare, la differenza in questo caso è notevole,
pertanto se si ha possibilità consiglio sempre di riporre il fitoplancton in
una zone dove riceve luce diretta del Sole (ad esempio nei pressi di una
finestra).
Movimento
il movimento è forse il punto più importante ed
influente per una corretta e proficua
riproduzione. Spesso è proprio quello che
erroneamente viene trascurato da molti con
conseguenze immaginabili.
Come accennato il movimento deve essere molto
vivace: è possibile ottenerlo con un areatore (senza
porosa) di potenza anche in questo caso rapportata
alla quantità di fitoplancton riprodotta, oppure
utilizzando delle pompe di movimento (queste ultime
risultano essere particolarmente adatte quando il
fitoplancton viene riprodotto in grande quantità in
vasconi di 50 litri a salire.
Se per la riproduzione si utilizzano bottiglie, fusti in plastica o qualsiasi
altro contenitore che lo permetta, consiglio almeno una volta al giorno
di agitare il contenitore, per compensare l’eventuale carenza di
movimento (che non è mai troppo) ed evitare l’accumulo di sedimenti.
Temperatura
Entro certi limiti l'aumento di temperatura
favorisce i processi metabolici, quindi ad una
maggiore temperatura corrisponde
generalmente una maggiore produzione di
fitoplancton; tuttavia oltre un certo range si
rischia facilmente il collasso della coltura,
motivo per cui consiglio vivamente di
mantenere il fitoplancton a temperatura
ambiente (non superare i 23/24 gradi) e
dotarsi di riscaldatori solo in casi in cui le
temperature dovessero scendere sotto i 18 gradi.
Disponibilità di nutrienti
Altro elemento cruciale... la disponibilità di
nutrienti (azoto, fosforo, ferro e
oligoelementi).
Naturalmente per riprodursi il fitoplancton
necessita di nutrimento, essendo allevato
in un ambiente chiuso dobbiamo
intervenire personalmente
mediante la
somministrazione di specifici alimenti/fertilizzanti
appositamente studiati per l’accrescimento del
fitoplancton (1 ml x litro), non uilizzare assolutamente
fertilizzanti non adatti allo scopo (tipo fertilizzanti per
fiori e concimi per piante) i quali potrebbero contenere
tracce di rame e altri elementi che non verrebbero metabolizzati e
consumati dal fitoplancton e dosati in vasca.
Ottimi risultati si ottengono anche con la somministrazione della co2, in
questo caso si può limitare o addirittura fare a meno dell’utilizzo del
fertilizzante, tuttavia anche in questo caso consiglio utilizzo della co2
solamente in sistemi di riproduzioni considerevoli.
Pulizia dell'apparecchiatura
Un'altra cosa importante è sterilizzare bene tutta
l’attrezzatura per evitare contaminazioni che potrebbero
portare al collasso della coltura.
Quando prepariamo l'acqua per la coltura, è meglio non
utilizzare acqua del rubinetto, ma è molto meglio usare acqua
proveniente da un buon impianto osmosi, dato che il cloro
contenuto nell'acqua di rubinetto è assolutamente tossico per
il phytoplancton e di conseguenza potrebbe portare la coltura al
collasso. L'acqua dell'acquario, potrebbe portare in poco tempo ad un
inquinamento della coltura, bisognerebbe utilizzare acqua preparata
appositamente per la coltura, con acqua d'osmosi e un sale di buona
qualità.
Maturazione
Un’altra domanda che spesso molti mi fanno
riguarda i tempi e le modalità di maturazione
del fitoplancton;
anche in questo caso ci sarebbero molte
variabili che influenzerebbero il tutto, pertanto
non è possibile stabilire una durata standard,
in media il fitoplancton matura dai 7 ai 15
giorni, sintomo di una avvenuta maturazione è
la colorazione dello stesso fitoplancton che si
intensifica a diventare verde scuro non
permettendo il passaggio della luce.
Ecco qualche esempio di fitoplanctom maturo (vedi le due foto a seguire)
di mia produzione pronto per essere dosato.
Grazie a tutti per la lettura, divertitevi nellʼallevamento
del fitoplancton ;)
autore: Salvatore Riccardo
6 Comments
buonasera. altri esperti in materia consigliano una irradiazione luminosa di 16 18 ore, lei consiglia 10 ore. perchè cosi tanta differenza. grazie.
Ciao,volevo chiederti se come contenitore per la produzione va bene anche la tanica di plastica chè cè nella foto della tua produzioe,e volevo sapere anche sé come starter posso usare un litro di fitoplacton vivo per farne tre o quattro. Grazie
Ciao,
poiché non sono io l’autore dell’articolo, vai su facebook iscriviti sul nostro gruppo cosi da poter fare
tutte le domande che vuoi.
Grazie
Ciao, volevo chiederti se ci vuole acqua salata oppure semplice acqua osmosi ?
Ciao,
non so darti una risposta, non sono io che ha redatto l’articolo.
Per avere una risposta apri un post sul nostro canale facebook.
Grazie
Giuseppe Martini
Ciao,
Come acqua ci vuole acqua salata con salinità uguale o meglio ancora , lievemente inferiore a quella dell’acquario marino .
In questo modo il fito maturo quando verrà messo in vasca , quello che non viene “usato” potrà continuare a vivere tranquillamente.
Massimo