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Enzo Ranieri


Giocare con i colori usando animali che di solito vengono snobbati, riuscendo a creare uno scorcio marino tropicale che lascia letteralmente senza fiato, non è cosa da tutti. Uno dei pochi tra i nostri iscritti a esserci riuscito è Enzo Ranieri di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Appartiene infatti a lui, che ha quarantasei anni ed è titolare di una palestra, la “vasca del mese” di aprile: un metro e venti di meraviglia dove la natura, sapientemente “guidata” dalle mani dell'acquariofilo, si è sbizzarrita a riempire tutto lo spazio disponibile, componendo scenari che i possessori di coralli ben più blasonati possono solo invidiare. Date solo un'occhiata alla rigogliosa gorgonia a centro vasca, che spunta in un tappeto di discosoma e rhodactis come un albero si erge su un prato, e lustratevi gli occhi. Fatto? Bene, allora è tempo di sapere da Enzo, che è sposato e ha tre bambini, come si è avvicinato a questo hobby, lui che ha sempre insegnato fitness e fino a otto anni l'acquario non sapeva nemmeno che cosa fosse. O quasi: “Da ragazzino mi regalarono un paio di pesci rossi ma passarono presto a miglior vita”, dice.

Poi che cosa è successo?
“Otto anni mi sono comprato un acquarietto d'acqua dolce, mi piaceva l'idea di portare in casa un po' di vita. Allevavo i classici guppy, black molly e pulitori vari, e devo dire che avevo le mie belle soddisfazioni: i pesci si riproducevano, tutto girava a meraviglia, e forse nemmeno sarei passato al marino se non avessi avuto un amico che, ogni volta che andavo a trovarlo, mi faceva schiattare d'invidia mostrandomi i suoi coralli”.

Per quanto hai resistito prima di compiere il grande passo?
“Ah, guarda, nel giro di un annetto ho detto addio a guppy e compagnia bella e sono passato all'acquario marino con una vasca usata da cento litri. Ovviamente prima mi sono documentato, ho letto libri...sai com'è, allora ballingmania ancora non esisteva e quindi non era facile informarsi. Scherzi a parte, dopo la prima vasca ne è seguita un'altra, che poi è quella attuale. Però all'inizio non era così bella, avevo soprattutto molli, avevo un bello strato di sabbia. Insomma, come tutti all'inizio ho fatto un bel po' di errori. Poi però, a poco a poco, i risultati hanno cominciato a vedersi. Ho tolto la sabbia, nitrati e fosfati si sono finalmente abbassati, insomma il tutto ha cominciato a girare”.

Bene, veniamo adesso alla descrizione della vasca.
“Misura 120 per 45 per 60 di altezza, gestione berlinese con schiumatoio Deltec 1000i. Come potete vedere, a destra sopra la vasca c'è un refugium di circa trenta litri. Per mantenere stabile la triade uso il balling Triton base, con dosometrica Doser One Evolution”.

Che ci dici dell'illuminazione e del movimento?
“Ho optato per quattro barre Gnc Silvermoon: due marine, una blu e una attinica. Il movimento è assicurato da una Nero 5 e da una Sicce. Al tutto si aggiunge un refrigeratore Tk 500”.

A questo punto è tempo di un incontro ravvicinato con i tuoi animali.
“Come vedete la parte del leone la fanno i discosomi verdi, e pensare che insieme ai rhodactis li avevo presi soltanto per nascondere gli scarichi. Poi vado pazzo per la mia super gorgonia zooxantellata, quella che sembra un albero per intenderci, e sono orgoglioso anche della collospongia viola, una spugna amante della luce che cresce moltissimo ma che si può potare tranquillamente con le forbici. Quanto ai coralli, ho vari sps tra cui alcune acropore, la classica milka, la caliendrum e montipore varie. Tra gli lps spiccano varie euphyillie, caulastrea, favites e lobophyllia”.
Quanti pesci hai?
“In tutto sono 13: un leocosternon, un flavescens, uno xanturum, uno strigosus, due ocellaris, un kauderni, un hexataenia, due chromis, due halichoeres e un pictichromis. Nutro i pesci con un mix di secchi e i coralli li alimento con reef roid della Polyp Lab e Easy Sps”.

Bene, Enzo, direi che ci siamo detti tutto. Ora non ci resta che goderci le foto della tua vasca, sognando a occhi aperti all'ombra della tua gorgonia-albero che domina solitaria sul suo prato verde di discosoma.