Il metodo naturale

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IL METODO NATURALE


Credo sia opportuno rispiegare ai nostri amici appassionati in cosa consista questa metodologia di conduzione delle nostre amate vasche.
Non spaventatevi non è niente di trascendentale, anzi è molto semplice. Credo sia risaputo che per la buona riuscita di una vasca poche siano le regole da seguire:
1) Avere una triade bilanciata ( ca 400/420,kh 7-8,mg 1350-1380);
2) Tenere sotto controllo i nutrienti (per vasche di sps) in un range tra 0.01 e 0.03;
3) Effettuare cambi d’acqua, nella misura del 10% ogni 15-20 giorni, con un sale ben bilanciato per riequilibrare tutte quelle sostanze (per lo più oligoelementi) assimilate dal sistema vasca.
Partendo da questa base, poche altre regole sono da seguire, perché ottenuta la stabilità di questo valori, nessuna vasca presenta problemi. Per mantenere la stabilità occorre anche una buona tecnica, né sotto né sovradimensiata, in modo da consentire, sia in eccesso che in difetto alcun tipo di scompenso. Cosa intendiamo per tecnica?
L'illuminazione (led, abbinati a pochi t5, per chi vuole allevare coralli sps, t5 per lps).
A seconda delle fonti luminose prescelte, anche i t5 vanno benissimo per gli sps, bisogna abbinare uno skimmer corretto. Credo sia risaputo che i led abbiano un maggior potere ossidante rispetto ai t5 e quindi l’abbinamento dello skimmer della nostra vasca è strettamente correlato al parametro luminoso. Mai abbinare a plafoniere led uno skimmer potente perché si correrebbe il rischio di smagrire troppo la vasca portando al deperimento progressivo dei nostri amati sps, che ben poche sostanze troverebbero in vasca da sintetizzare necessarie alla crescita e brillantezza.
Anche il movimento è molto importante, perché si deve consentire al nostro sistema chiuso una corretta circolazione dell’acqua, intanto per facilitare lo scambio gassoso, che consente non solo l’eliminazione della CO2 in eccesso con facilitazione di stabilizzazione in aumento del ph, ma anche per far sì che non si accumulino residui sul fondo, fonte di aumento di nitrati e fosfati causa primaria dello scurimento e blocco della crescita dei nostri coralli. Trovare la quadra non è sempre facile, ma con il metodo di osservazione della vasca, si trova il giusto equilibrio in tutto.
Se dovessimo imbatterci, per esempio, in problemi di picchi di inquinanti potremmo agire indifferentemente sulle fonti luminose o sullo skimmer, o mediante un abbinamento fra i due dati tecnici. Potremmo, come dicevamo, cominciare ad abbassare di una decina di centimetri le nostre plafoniere rispetto al pelo d’acqua, per consentire una maggiore penetrazione del coefficiente luminoso, aumentando così l’ossidoriduzione, provvedendo, in pari tempo, a schiumare più bagnato, in modo da eliminare più velocemente quanto ossidato. Potremmo, al contrario, schiumare più secco, riducendo di un’ora il fotoperiodo, consentendo allo skimmer di essere più aggressivo nei confronti degli inquinanti presenti nell’acqua. Il tutto con molta calma, abbinato all’osservazione delle reazioni in vasca, facendoci aiutare dall’uso dei test. Questa tipologia di modifiche va osservata nell’arco di un mese, perché una riduzione drastica di smagrimento della vasca, potrebbe far saltare il banco.
Ma credetemi che non è difficile.
Se, al contrario, per accelerare determinati procedimenti iniziamo a giocare con le "boccette" (prodotti miracolosi a detta di chi li produce) non faremo altro che peggiorare le cose. Pompare la vasca di batteri, giusto per fare un esempio, porterà ad una prolificazione batterica, che avrà come logica conseguenza, quella della relativa esplosione, con il risultato di acqua torbida e lattiginosa con coralli che filano e destinati a morte sicura.
La NATURA HA I SUOI TEMPI CHE VANNO RISPETTATI, ALTRIMENTI CI SI RITORCE CONTRO.
Molti si lamentano di esplosione di ciano batteri e, senza nemmeno ricorrere ai test, utilizzano il chemiclean, che porta scompensi all’intero sistema e che, purtroppo, ce ne accorgeremo troppo tardi... Piuttosto capiamone l’origine e provvediamo a risolvere in maniera naturale, magari con un cambio d’acqua in più, oppure aumentando la circolazione dell’acqua nelle zone infestate e vedrete che il problema verrà risolto. Lo stesso dicasi per le alghe filamentose, controlliamo il valore dei silicati presenti in acqua, vediamo se il nostro impianto dì osmosi funziona a regime e risolveremo anche questo problema. Se abbiamo problemi con l'alga VALONIA, procuriamoci dei mitrax o un naso vlamingi e verranno eliminate. Lo stesso per le planarie, misuriamo il valore del ferro, procuriamoci il nudibranco kelinodura varians o pesci banana (Halichoeres Chrisus) per la loro eliminazione senza ricorrere alla chimica.
Non esiste un prodotto specifico per alimentare i coralli, ma in qualsiasi vasca, sps o lps che fosse, inseriamo dei branchetti di pesci, in proporzione al litraggio, e quanto da loro eliminato come scarto, sarà sufficiente per alimentare i nostri coralli.
Queste le poche regole da seguire con il metodo naturale, nessun segreto, risparmio di denaro non speso in boccette inutili e ottimi risultati.
Tutto il resto è noia...
Buon reef a tutti

autore: Pietro Romano

13 Comments

  1. Renato Elli ha detto:

    Sto leggendo con molto interesse i vostri articoli,non sono proprio un neofita ma un ripasso di alcune regole fondamentali,credo che mi possano essere molto utili….grazie x la pubblicazione delle stesse..

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    Anche io sono sostenitore da sempre di questo metodo che lascia il passo alle regole della natura, ho un 500 litri con corli molli ed lps, saluti.

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