Iodio, Ioduro e Iodati in acquariologia

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IODIO, IODURO E IODATI IN ACQUARIOLOGIA


È importante integrare lo iodio in acquario?
Su questo argomento esistono pareri discordanti, dati dall’evidenza che ci sono vasche che “girano” bene sia con che senza integrazione. In natura, negli oceani, lo iodio è presente in diverse forme sia organiche che inorganiche. In particolare sono le forme inorganiche quelle di maggior interesse acquariologico: lo ioduro, lo Iodato e lo iodio molecolare. lo iodio è presente negli Oceani in concentrazione molto bassa, circa 0,06 ppm; lo possiamo quindi annoverare tra gli oligoelementi. Qui esso svolge diverse funzioni e sicuramente partecipa, soprattutto dopo essere stato trasformato in forma organica, ad alcuni processi metabolici.
Grossi ”consumatori” di tale elemento sono soprattutto le macroalghe, ma anche le gorgonie ,le spugne ed i coralli molli (in particolare le Xenie, vedi foto a fondo pagina). Quindi assodato che lo iodio è sicuramente un elemento indispensabile per il corretto funzionamento dell’habitat marino che cerchiamo di riprodurre nelle nostre vasche, cerchiamo di capire se il suo reintegro attraverso prodotti specifici sia necessario o superfluo.
Esso viene sicuramente immesso in vasca con i cambi parziali che effettuiamo ma anche attraverso il cibo che somministriamo ai pesci ed ai coralli; soprattutto con i mangimi a base di alghe. In uno studio condotto da Ron Shimek si è evinto che l’alimentazione degli ospiti in vasca apporta mediamente il 27 % della per percentuale naturale di iodio ogni giorno. Viene invece eliminato dal carbone attivo, dallo schiumatoio e dalla luce.
Detto ciò bisogna prendere in considerazione anche un altro aspetto prima di decidere se integrarlo o meno: i test in commercio per la determinazione di tale elemento sono alquanto imprecisi ed è quindi facile incorrere in valutazioni errate. Alla luce di tutte queste considerazione si potrebbe concludere che il reintegro in vasche non particolarmente “spinte”, ad esempio vasche non gestite con riproduzione batterica, esso non sia strettamente necessario. Per chi avesse comunque necessità di integrarlo esistono in commercio innumerevoli integratori di iodio. Essi hanno composizioni molto differenziate tra loro: alcuni contengono ioduri, altri iodati ed altri ancora soluzioni di ioduri e di iodio molecolare (soluzioni di Lugol). Tutte sono idonee per la reintegrazione.
Discorso a parte invece se si decide di utilizzare lo iodio a scopo curativo.
Lo iodio infatti possiede una notevole capacità antisettica e viene utilizzato in particolare in acquariologia marina per le infezioni da Oodinium ocellatum. Per quest’ultimo utilizzo non tutte le preparazioni in commercio sono adatte allo scopo. Infatti solo lo iodio molecolare possiede attività antisettica: bisogna quindi utilizzare solo le soluzioni di lugol (le uniche che lo contengono). Esistono preparazioni acquistabili in farmacia ma visto il costo pressoché uguale a quello delle preparazioni specificamente formulate da aziende di acquariologia, è preferibile usare queste ultime. In farmacia infatti esiste sia una soluzione forte (al 5% ) che una normale ( al 3%) ed onde evitare errori di dosaggio è preferibile utilizzare prodotti nati con lo scopo di essere utilizzati in vasca e di cui è facile la gestione.

autore: Giuseppe Ossolengo

5 Comments

  1. Antonio ha detto:

    Letto TT l’articolo, abbastanza semplice, leggibile e molto importante x la conoscenza delle nostre vasche, grazie

    • Fabio ha detto:

      Molto chiaro complimenti, io uso sempre ioduro di potassio diluito al 5% e non ho mai avuto problemi di Oodinium ocellato.

  2. Antonio ha detto:

    Pensavo che lo iodio fosse solo un integratore x lps e nn anche che sia un antisettico x parassiti
    Abbastanza facile e leggibile

  3. Adoro questo articolo, leggo il vostro blog ogni giorno e lo condividerò con i miei follower su Facebook e con la mia lista
    di e-mail. Vi prego di continuare a pubblicare, grazie.

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